Psoas, l’importanza di questo muscolo

Il muscolo ileopsoas è formato da due muscoli differenti: muscolo iliaco e grande psoas. Quest’ultimo ha origine sulle ultime vertebre lombari, mentre il primo sull’ala iliaca dell’osso iliaco. La sua funzione è quella di flettere l’anca, ma cambiando il punto fisso, influenza anche i movimenti della pelvi e di conseguenza del tratto lombare della colonna.

La funzione del grande psoas è quella di favorire  la congruità articolare e mantenere un corretto allineamento, portando anche le vertebre lombari in flessione.

In soggetti con iperlordosi la posizione delle vertebre lombari è alterata, le linee d’azione dello psoas non portano a flettere le vertebre lombari, ma tirano all’opposto, portando ad un’estensione. Tutto ciò perché l’assetto posturale alterato ha modificato la linea d’azione del muscolo. Lombalgie potrebbero essere molto frequenti in questi soggetti se attivano eccessivamento ileopsoas.

Anche chi ha il core debole potrebbe soffrire degli stessi problemi. Il ruolo degli addominali è quello di permettere all’ileopsoas di svolgere la propria funzione in maniera corretta, mantenendo la lordosi nei range sicuri.

Altra particolarità dell’ileopsoas è quella di essere  rigido. Le ragioni non sono ancora del tutto note, ma la posizione seduta che manteniamo per diverse ore al giorno potrebbe essere la causa. Mentre passiamo ore davanti al PC, l’anca costantemente flessa porta origine ed inserzione ad avvicinarsi. In questo modo i tessuti connettivi e i propriocettori nel tempo si risettano, facendo perdere il range fisiologico a questo muscolo.

Semplici test di allungamento (test di Thomas) e di forza, ci diranno lo stato soggettivo di questo muscolo. Non allenare ileo-psoas potrebbe essere un errore se prima non testiamo il suo reale stato, la sua rigidità potrebbe essere data proprio dalla sua debolezza. Come sempre la parola d’ordine è valutare.

Lombalgia Cronica

Lombalgia Cronica

OGGI PARLIAMO DI MAL DI SCHIENA CRONICO.

LA RICERCA ATTESTA CHE L’84% DELLA POPOLAZIONE SVILUPPERA’ NEL CORSO DELLA PROPRIA VITA ALMENO UN EPISODIO DI MAL DI SCHIENA.

ESCLUSI I MAL DI SCHIENA PROVENIENTI DA CAUSE SEVERE QUALI INFEZIONI, TUMORI, FRATTURE ECC, CHE SONO DI PERTINENZA MEDICA, L’AMA (ATTIVITA’ MOTORIA ADATTATA) TROVA IMPIEGO NELLA RIEDUCAZIONE DEL COSIDETTO MAL DI SCHIENA ASPECIFICO.

LO SAPEVI CHE ANCHE PER QUESTO MAL DI SCHIENA ESISTONO DEI FATTORI DI RISCHIO?

TE NE ELENCO ALCUNI:

– FUMO

– SOVRAPPESO

– LAVORI PESANTI CON MOVIMENTI RIPETUTI

– INATTIVITA’

– ATTIVITA’ FISICA MOLTO INTENSA

MA IL FATTORE DI RISCHIO PRINCIPALE RIMANE L’AVER AVUTO UN EPISODIO DI MAL DI SCHIENA IN PRECEDENZA.

ESATTAMENTE!

QUESTO DEVE FAR RIFLETTERE CHE IL MAL DI SCHIENA NON VIENE MAI EFFETTIVAMENTE “GUARITO”. D’ALTRONDE MAL DI SCHIENA ASPECIFICO , SIGNIFICA CHE NON C’E’UNA CAUSA E QUINDI UNA CURA.

IL MAL DI SCHIENA NON E’ QUINDI UN’UNICA PATOLOGIA, MA PIUTTOSTO UNA SINDROME, UN INSIEME DI SINTOMI, CHE PER ESSERE RISOLTA HA BISOGNO DI COMPRENDERE LA NORMALE FUNZIONALITA’ DEL CORPO UMANO.

E’ NECESSARIO DUNQUE INDIVIDUARE I FATTORI CHE COMPONGONO QUESTA FUNZIONALITA’ CORPOREA:

  1. L’ INTERDIPENDENZA REGIONALE ( il corpo umano funziona con delle concatenazioni di parti corporee)
  2. I MECCANISMI DI INFORTUNIO PER I TESSUTI BIOLOGICI (si immagini di raccogliere una pallina da golf dal terreno piegando la schiena (si, quel movimento che si vede fare molto spesso, gambe dritte e schiena flessa)

ORA SI IMMAGINI DI FARLO MOLTE VOLTE CONSECUTIVAMENTE: ALL’ENNESIMO PIEGAMENTO LA STRUTTURA CEDERA’ A CAUSA DELLA DIMINUZIONE DELLA TOLLERANZA A QUELLO SPECIFICO MOVIMENTO.

  1. LO SVILUPPO NEUROMUSCOLARE INFANTILE ovvero movimenti e pratiche che permettono al bambino di guadagnare il controllo sul movimento del suo corpo, e quindi la padronanza delle diverse posizioni nello spazio (decubito prono e supino, quadrupedia, seduta, in ginocchio, eretta).
  2. I MECCANISMI DI LESIONE ARTICOLARE APPLICATI AL RACHIDE LOMBARE (Tutti gli elementi come ad esempio i dischi intervertebrali le faccette articolari o le articolazioni che hanno subito un trauma, hanno una innervazione sensoriale, possono generare stimoli nocicettivi, e quindi provocare dolore).
  3. LA SOLIDITA’ LOMBARE ovvero, non esiste un gruppo muscolare con doti stabilizzative assolute. Per ottenere la stabilità è essenziale padroneggiare la contrazione co-ordinata di tutti i muscoli agonisti ed antagonisti.)

IN DEFINITIVA POSSIAMO DIRE CHE PER COMPRENDERE LE CAUSE DEL MAL DI SCHIENA E’ NECESSARIO VALUTARE LE FUNZIONALITA’ DELLE DIVERSE PARTI CORPOREE ALL’INTERNO DI UN QUADRO DI FUNZIONALITA’. E’ NECESSARIO UN APPROCCIO OLISTICO E NON RIDUZIONISTA.

SE SEI INTERESSATO E VUOI APPROFONDIRE L’ARGOMENTO della Lombalgia Cronica, CONTATTACI! SAREMO LIETI DI AIUTARTI.

 

La Scoliosi

La Scoliosi è una patologia che insorge da bambini e che si stabilizza in fase pre-adolescenziale. Si tratta di una deviazione laterale della colonna vertebrale che comporta asimmetria del bacino.

Quanti di voi pensando alla scoliosi, associano subito il busto o il plantare? Oppure quanti genitori iscrivono subito i propri figli in piscina? E si, la maggior parte degli ortopedici, prescrive queste tre soluzioni, che per carità in determinate scoliosi di grado severo posso anche tollerare il busto, ma per quelle lievi o addirittura per gli atteggiamenti scoliotici non c’è ne busto, ne plantare ne piscina che tenga.

Prescrivendo una di queste tre cose, si fa una sola cosa: ti togli da qualsiasi resposabilità, senza pensare agli effetti a lungo termine che questi strumenti possono arrecare al bambino o bambina.

Un percorso di riequilibrio di una scoliosi è davvero tosto. Si parla di anni, o per lo meno fin che non si raggiunge una maturità ossea tale per cui questa non possa più peggiorare.

È fondamentale monitorare i progressi della scoliosi, e agire tempestivamente. Unica parola d’ordine che usiamo noi di isochinetik è: FORZA DI VOLONTA’.

Se sei interessato a voler approfondire questo argomento non esitare a contattarci, saremo lieti di aiutarti.

La sindrome del tunnel carpale

Il cosiddetto “tunnel carpale” è il canale del polso in cui passano il nervo mediano e i nove tendini flessori delle dita che vanno dall’avambraccio alla mano. L’aumento di pressione sul nervo o il suo schiacciamento sono all’origine di questa sindrome.

Non è facile risalire alle cause della sindrome del tunnel carpale. L’aumentata pressione sul nervo può essere dovuta alla tenosinovite, ovvero l’infiammazione della guaina che riveste i tendini flessori. Condizioni quali lussazioni articolari o fratture possono agevolarne l’insorgenza, così come malattie a carico della tiroide, diabete e artrite reumatoide. In alcuni casi anche la ritenzione idrica nelle donne gravide può essere un fattore scatenante.

Molto spesso però possono non esserci cause di questo genere, ma soffrire comunque di questa sindrome. La cosa che è importante spiegare è che i nervi partono dal midollo spinale ed arrivano in periferia attraverso i nervi periferici. Bene, in tutto questo tragitto il nervo potrebbe rimanere “impigliato” tra le fasce muscolari, andando a limitare quello scivolamento naturale che consente al nervo di scorrere liberamente.

Detto ciò è evidente come risulta essere quasi inutile e banale andare a ricercare la causa solo nella parte più periferica del braccio, il polso. Ed è altrettanto scorretto ricorrere immediatamente all’intervento chirurgico. Si! perché se la causa è nascosta da qualche altra parte, andare ad intervenire solo chirurgicamente su quel tendine sotto il quale passano i nervi non porterebbe ad alcun risultato sperato.

E’ necessario, dunque, approfondire bene la causa di questa sindrome indagando sul tipo di lavoro che il soggetto svolge, per capire se può esserci o no una connessione tra la sindrome e l’accorciamento delle catene miofasciali del braccio, riscontrabili in determinati lavori che richiedono precisione e movimenti fini: vedi i parrucchieri, estetisti, pasticcieri ecc.

Dunque, ricercata la causa è importante intervenire prima con un percorso di riequilibrio delle catene miofasciali, infatti esistono alcune tecniche specifiche chiamate Neural Glides che servono a ripristinare lo scorrimento  dei nervi.

Se sei interessato ad approfondire e risolvere questo argomento, contattaci!