ESERCIZIO FISICO ADATTATO

L’esercizio fisico adattato alla cardiopatia aiuta a modulare la funzionalità del cuore, poiché l’allenamento viene strutturato secondo i dati individuali della frequenza cardiaca massima e a riposo, infatti solo così è possibile individuare le percentuali di lavoro idonee per ottenere dei benefici rispetto al volume di gittata sistolica, flusso muscolare, estrazione di O2 periferica, capacità aerobica, capacità lavorativa totale.

L’esercizio fisico adattato risulta essere ad oggi il “farmaco” più efficace al fine di gestire i livelli di glucosio nel sangue in quanto, sia la richiesta energetica maggiore dovuta all’allenamento, sia lo stimolo meccanico sulle cellule muscolari, provoca il passaggio del glucosio dal sangue a queste ultime. Inoltre le linee guida canadesi indicano come principale strategia la riduzione delle ore di sedentarietà.

Somministrando esercizio fisico è stato osservato il miglioramento del rilassamento endoteliale, mediato da un significativo aumento dell’Ossido Nitrico (NO) Vascolare. Inoltre, migliora la funzionalità cardiaca e l’aumento del ritorno venoso, permettono al circolo sanguigno di non incontrare resistenze che ne impediscono lo scorrimento.

La salute delle ossa può essere preservata grazie ad un percorso di esercizio fisico adattato in grado di agire sulla densità minerale ossea e ridurre i rischi di fratture e cadute, grazie alla combinazione di diversi stimoli allenanti, sia muscolari sia cardiovascolari. E’ dimostrato scientificamente che la densità minerale ossea nelle donne può essere preservata grazie ad esercizi ad alto impatto sulla corteccia ossea.

L’obiettivo terapeutico dell’esercizio fisico adattato in caso di sindrome metabolica è quello di ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue, ridurre il grasso viscerale, migliorare il sistema cardiovascolare ed aumentare la massa magra, detta anche metabolicamente attiva, al fine di aumentare il dispendio energetico giornaliero e ridurre il rischio di insorgenza di patologie croniche.

La demielinizzazione neuronale causata dalla sclerosi multipla può essere contrastata tramite l’esercizio fisico adattato, poiché l’attivazione dei neuroni a livello muscolare migliora la trasmissione dell’impulso nervoso. Nel percorso individuale gli obiettivi principali saranno quelli di migliorare equilibrio, mobilità e flessibilità muscolare in opposizione alla rigidità, caratteristica della patologia.

L’esercizio fisico adattato può migliorare lo stato di rigidità muscolare di un fibriomialgico, in quanto combatte il dolore cronico di tutto l’apparato locomotore riducendo i rischi delle complicanze che si presentano con l’avanzare dell’età, a partire dall’artrite fino alla completa immobilità.

I soggetti colpiti da malattie oncologiche possono svolgere esercizio fisico adattato anche in concomitanza di una terapia tradizionale, poiché quest’ultimo ha effetti benefici nel rinforzo generale dell’organismo al fine di renderlo pronto per affrontare la debilitazione causata dalla terapia stessa.

IL’ansia e lo stress possono essere gestiti anche grazie al training respiratorio, il quale ha la funzione di ridurre i livelli di infiammazione cronica la quale provoca una riduzione significativa dell’efficienza dell’organismo. L’esercizio fisico adattato è il primo passo per raggiungere il benessere psicofisico, tramite il quale è possibile riequilibrare tutto il sistema neuromuscolare.